Flat tax in vigore dal 1 gennaio 2019

Flat tax in vigore dal 1 gennaio 2019

La “tassa piatta” con la sua aliquota unica per tutti nasce dalla legge di Bilancio 2019. L’introduzione di una misura agevolativa che incrementa la crescita attraverso la diminuzione della pressione fiscale si concretizza con l’estensione dei requisiti minimi per accedere al regime forfettario già in essere. Ecco quindi che dal 1.01.2019 il limite dei ricavi e dei compensi per accedere al regime viene innalzato a 65.000 euro e l’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali e dell’Irap è del 15%. Per le start-up in possesso dei requisiti l’aliquota è del 5% per un quinquennio.

Dal 2020 farà invece il suo ingresso l’imposta sostitutiva del 20% per coloro che nell’anno precedente hanno realizzato ricavi e compensi compresi tra 65.001 e 100.000 euro. In questo secondo caso non si tratterà però di una estensione dei limiti del regime forfettario, ma di un’aliquota unica da applicare a redditi di impresa e di lavoro autonomo calcolati con le regole ordinarie del Tuir (art. 1, c. 17 Legge 30.12.2018 n. 145).

Per accedere al regime forfettario “rafforzato” occorre innanzitutto far riferimento ai ricavi conseguiti (regime di competenza per l’attività di impresa) e ai compensi percepiti (regime di cassa per il lavoro autonomo) nel 2018. Pertanto, chiunque non abbia superato la soglia dei 65.000 euro nel 2018 e abbia diritto ad accedere al regime agevolativo, potrà usufruirne nell’anno successivo qualunque sia l’importo dei ricavi/compensi del 2019. Per esempio, un lavoratore autonomo che nel 2018 ha percepito compensi pari a 50.000 euro, potrà applicare nel 2019 l’imposta sostitutiva del 15% anche a fronte di compensi pari a 200.000 euro. Chiaramente nel 2020 dovrà fuoriuscire dal regime, ma nulla vieta che nel 2021 possa rientravi, qualora nell’anno precedente i compensi siano inferiori alla soglia predetta. Di questo meccanismo potranno quindi tenerne conto anche tutti coloro che ipotizzano di applicare dal 2020 l’aliquota del 20% e tutti quei soggetti che riescono a “organizzarsi” sugli importi da fatturare, così da massimizzare il risparmio fiscale attuando addirittura una strategia di “fuori e dentro” dal regime.
Il limite dei 65.000 euro dovrà essere ragguagliato all’anno in caso di inizio di attività in corso d’anno, non dovrà tener conto dell’adeguamento agli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità fiscale) e, nel caso di esercizio contemporaneo di attività contraddistinte da differenti codici ATECO, dovrà essere verificato assumendo la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate.
Rimosse dal 2019 anche alcune cause ostative di accesso al regime, tentando di premiare chi assume e investe: nessun limite infatti alle retribuzioni corrisposte a dipendenti e collaboratori ed eliminato qualsiasi riferimento al costo sostenuto in beni strumentali. Nessuna preclusione è poi prevista per i soggetti titolari di reddito di lavoro dipendente o di pensione, indipendentemente dal reddito percepito.
Rimangono esclusi (come in precedenza) dal regime i soggetti che si avvalgono di regimi speciali Iva o di determinazione forfettaria del reddito, coloro che hanno come oggetto di attività la cessione di fabbricati, terreni o mezzi di trasporto nuovi e i residenti all’estero. Dal 2019 viene vietato l’accesso anche gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano a società di personead associazioni o a imprese familiari di cui all’art. 5 del Tuir ovvero che controllano direttamente o indirettamente Srl o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte dagli esercenti attività d’impresa, arti o professioni. Escluse dal regime anche le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso o erano intercorsi rapporti di lavoro nei 2 precedenti periodi d’imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro. Norme, queste ultime, volte ad arginare comportamenti distorsivi ed elusivi.

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